Non è un farmaco e va assunto con moderazione, ma molti studi ormai provano che può ridurre i rischi cardiovascolari. I consigli ai consumatori: come leggere le etichette
L’ultima allettante notizia arriva dall’altro capo del mondo. Scienziati australiani hanno riconosciuto che un consumo giornaliero e decennale di cioccolato amaro potrebbe ridurre il numero di infarti e ictus in persone a rischio cardiovascolare. Lo studio, descritto sul British Medical Journal, è l’ultimo di un filone di ricerca sui potenziali benefici del cacao.
RICERCA IN MOVIMENTO – Antistress, antinfiammatorio, anticoagulante, benefico per il fegato, contro il colesterolo e il mal di testa. Per verificare alcune delle varie attribuzioni del cioccolato, sono state condotte diverse meta-analisi, ampie ricerche con cui gli esperti raccolgono e confrontano i risultati degli studi clinici apparsi fino a quel dato momento. Ne sono state pubblicate almeno 11 negli ultimi 6 anni solo sul cuore e i vasi sanguigni: il consumo di cacao e di cioccolato risulta associato a effetti positivi per la pressione sanguigna, i livelli di colesterolo e la salute delle arterie.
NUTRIENTI PREZIOSI – Non è ancora chiarissimo a cosa si debbano questi risultati, spiega Monica Giroli, biologo nutrizionista, specialista in scienza dell’alimentazione dell’Unità Prevenzione Aterosclerosi del Centro Cardiologico Monzino di Milano: «Pare che i benefici si debbano all’azione antiossidante dei flavonoidi contenuti nel cacao, gli stessi di cui sono ricchi, ad esempio, i frutti rossi. Ma studi più recenti sottolineano anche il ruolo della teobromina, un alcaloide contenuto nella pianta del cacao (della stessa «famiglia» è la caffeina) ad azione vasodilatatrice e cardiostimolante. Quasi tutte le ricerche, però – conclude la ricercatrice – mostrano un effetto dose-dipendente: la misura del beneficio è direttamente proporzionale alla quantità assunta». Gli integratori, infine, non sembrano dare gli stessi esiti di cacao e cioccolato.
ATTENZIONE A CALORIE E GRASSI – Via libera alle abbuffate quindi? Non proprio, frena Monica Giroli: «Non ci dimentichiamo che 100 grammi di cioccolato contengono anche 33 grammi di grassi e 500 calorie, nemici della salute del cuore. Consigliare di aumentare il consumo di cioccolato mi pare francamente eccessivo. Semmai, dico ai miei pazienti che amano il cioccolato di continuare a mangiarne (se non hanno problemi di peso o diabete) 10 o 20 grammi al giorno, pari a un quadretto o un cioccolatino».
MEGLIO NERO E CON SOLO BURRO DI CACAO – Avvertenze per chi va a fare la spesa: c’è cioccolato e cioccolato. «La preparazione del prodotto incide sulla quantità di flavonoidi e antiossidanti, che nessuna legge impone di mettere in etichetta – spiega Monica Giroli -. Due buoni consigli per i consumatori sono controllare la qualità dei grassi (meglio il solo burro di cacao rispetto ai grassi vegetali che oggi si possono aggiungere al cioccolato) e la percentuale di cacao, che dovrebbe essere almeno al 60-70%». E gli appassionati di cioccolato bianco o al latte si rassegnino: in questo caso la golosità non riceve il conforto della scienza e deve bastare a se stessa.
Donatella Barus
Fonte: Fondazione Veronesi